Avvolto dalle tenebre, con la sola compagnia dell'amica Luna, scendo giù per la collina.
Arrivato a valle, ritrovo dinanzi a me quell'enorme lago.
Nel mezzo delle acque sovrasta imponente un macigno, con sopra una casa in legno che, del paesaggio circostante, ne è la regina.
Sospinto da un vento impietoso, mi ritrovo sbattuto dentro la sala di quella dimora, dove un giudicante giudicatore, con occhi di fuoco, ed un'ugola vibrante, grida tonante:
" Se nella vita ti sei perso e del tempo ne fai un vanto,
Allora ammira la tua ombra, e ricordati chi sei.."
Ancora frastornato dalla dolente botta, e dal chiassoso ammonimento, inizio a cercare giù per il pavimento la mia pavida ombra, ma al suo posto una sagoma nera con un lungo cappuccio e una sottile falce ride ironicamente della mia vita.
Senza altro dichiarare, mi buttan fuori dalla dimora, e assieme a colei che è la Morte, continuo il mio cammino, in un sentiero assai contorto, che porta alle profondità di un tetro bosco.
Giunto nel cuore della selva, mi impadronisco di una lecita stanchezza e bivaccando con la Morte, un profilo diffidente si avvicina verso il noi. E' una bianca coda, con movenze ora lente e amalianti, ora rapide e irritanti.
Come amici di vecchia data, la Morte ed il felino si salutano con affetto assai sentito, e scorgendo il mio stupore, quest'ultimo si presenta con candore. "Sono il cuore", annuncia lui, "sono sia l'odio che l'amore".
"dantesco"
RispondiEliminaho osato troppo?
RispondiEliminadirei di no...:)
RispondiEliminaSperiamo! :/ ho sempre voluto scrivere di un sogno inventato di sana pianta... però è moolto difficile, dato che la logica onirica è totalmente differente dalla nostra! ;)
RispondiEliminasmettila di sbatterti anche se sei un genio!!!!!!!!!!!!!ahahahahah
RispondiEliminatvb buon natale