“ In questa notte di incubi e terrore, ritrovo dinanzi a me i fantasmi del passato. Essi danzano con le angosce del mio futuro intorno a quel fuoco ormai in fin di vita. Ancora sanguinante, tendo il mio cuore verso le sue mani. Ma quell'ombra, che nella mia misera vita ha rappresentato la luce, ora artefice della mia morte, si allontana per sempre dalle mie brame. Non mi rimane che la notte..”

sabato 18 dicembre 2010

Chocolat

Il pensiero felice è uno dei modi migliori per sorridere. Quando il pensiero felice rivolto verso qualcuno perde l'importanza del destinatario, ma assume valore proprio, a se stante, allora vale veramente la pena perdere parte della proprio vita verso quel pensiero.
Un esempio lampante sono io, una mia amica e il Chocolat. Naturalmente la mia amica, per essere considerata tale, è una che molti, e forse anche io, definirebbero strana: iperstimolata, iperstimolante, senza apparenti freni morali, al limite dello smielato e del "povera illusa". Una mia degna amica insomma. Il Chocolat invece, dal nome cosi parigino, non è altro che un bar avente poco da spartire con il rinomato film.
Davanti a un caffè, raccontavo di una persona, un inibito, ansioso, degno protagonista dei racconti del caro Italo. Ma non mi importava, avevo bisogno di un pensiero felice, contava poco chi fosse il destinatario, dovevo mantenere viva la speranza.
La speranza di poter ancora provare emozioni.
Ed allora avemmo la felice idea: scriviamogli qualcosa, per smuoverlo, svegliarlo!
E così, su un tovagliolo da bar, scrissi.
"Ammiro la tua ombra aver paura di prender vita. Nella speranza che quest'ombra possa diventare luce.. attendo..."


....tutto inutile!


12:04

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