“ In questa notte di incubi e terrore, ritrovo dinanzi a me i fantasmi del passato. Essi danzano con le angosce del mio futuro intorno a quel fuoco ormai in fin di vita. Ancora sanguinante, tendo il mio cuore verso le sue mani. Ma quell'ombra, che nella mia misera vita ha rappresentato la luce, ora artefice della mia morte, si allontana per sempre dalle mie brame. Non mi rimane che la notte..”

giovedì 5 gennaio 2012

Albero della Vita

Molte volte vi diranno sei troppo serio o troppo frivolo, sei intelligente o finto sapiente, bello o brutto, sei tordo oppure ne imiti soltanto i tratti? Molte persone vi chiederanno ma sei masculo o si femmena?
Sono e  siamo tutto questo:
Dal grande albero creato da Gea, raccolgo tutti i frutti che più mi aggradano per poter colorare il mio spirito di vari pastelli e acquerelli.
Strac, stacco un frutto, dal ramo della famiglia, e lo divoro.. assumendo tratti un po' di mia madre, un po' di mio padre e un po' di mio fratello, cugino, zio, nonne e pronipoti.
Stratac, stacco un altro frutto, dal ramo dei gruppi, vecchi e nuovi; costumi, modi e vizi di qui gruppi li inglobo dentro me, potendo vestire in modo giocoso o dovizioso i ruoli che mi spettano o quelli vietati.
Stratatac, stacco un ennesimo frutto, dal ramo transgenerazionale; tutto ciò che condivido assieme alla cultura del mio luogo, della mia regione, del mio stato, della mia Europa adesso è dentro me.
Infine, sazio di tutti quei frutti divorati, poggio la mia schiena sul tronco sedendomi sulle radici del grande albero, chiudo gli occhi e attimo dopo attimo, mentre la mia coscienza cede il posto al sogno, il mio corpo lentamente si fonde con il legno dell'albero mutandosi in un'unica essenza.
Divento così il portatore di quei frutti da me stesso divorati, muto nel simbolo di me stesso e delle società in cui vivo.

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